Descrizione
“La poesia è l’unica cosa che non vuole essere, non può essere, non deve essere UTILE, cioè è l’unica “materia” che si sottrae a questa gravità; da qui la sua… utile inutilità”, scrive, nella Postfazione, Alfonso Gianna.
Questa intelligente osservazione contiene, in nuce, la poetica di Ferrara che non esita a fermare la propria attenzione su dettagli che soltanto a un occhio meno sensibile ed esercitato potrebbero sembrare irrilevanti, mentre, a dispetto del malizioso detto secondo cui in essi si nasconderebbe il Diavolo, ogni vero cultore della Poesia sa invece, con Leonardo da Vinci, che “I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio.
Giuseppe Ferrara è nato a Napoli; dopo aver vissuto e studiato a Potenza, si è laureato poi in Fisica all’Università di Salerno. Ora, vive e lavora a Ferrara, come fisico in un Centro Ricerche
privato.
Ha pubblicato sia lavori scientifici e divulgativi su riviste nazionali e internazionali, sia poesie e critiche letterarie su riviste come “Testuale”, “l’Ippogrifo” e via web. Ha al suo attivo tre raccolte di poesie: L’Orizzonte degli eventi (2011), Segnicontroversi
(2013) e Appunti di viaggio di un funambolo muto (2016), oltre
a essere presente in diverse antologie. Scrive di poesia e altro sul
suo blog www.thestrawberrypost.blogspot.it e cura una rubrica di Letteratura americana (Tenerina è la notte) sul sito del Gruppo scrittori ferraresi (www.scrittoriferraresi.com).
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